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DRAGO
Draco, Draconis
Dra
La costellazione del Drago il La costellazione del Drago il 16 luglio alle ore 22.00 e la sua rappresentazione mitologica.
Immagine: www.stellarium.org
Il Drago è l’ottava costellazione più grande della volta celeste. Prende per sé 1.083 gradi quadrati di cielo e lo fa abbracciando l’Orsa Minore e poi piegando verso sud in direzione della Lira. La lunga disposizione delle sue stelle non è semplice da identificare, sia per l’ampio campo in cui si deve muovere l’occhio, sia per la luminosità dei suoi astri che non spicca particolarmente. Le più brillanti della quindicina di cui è fatta, sono solo tre e di seconda magnitudine. Due sono nella testa e sono Gamma Draconis, la più splendente di magnitudine 2,20 e Beta con 2,75, mentre l’altra è al centro del corpo ed è Eta con 2,70.
Fortunatamente Gamma, la più accesa, si trova lungo la congiungente Beta Lyrae – Vega, così che prolungando il segmento in direzione nord, il primo puntino luminoso che si incontra è Gamma Dra. Poco più a ovest, si arriva invece a Beta Dra.
La costellazione del Drago fra le stelle del Piccolo e del Grande Carro e l’identificazione di Gamma Draconis servendosi della congiungente Beta-Alpha Lyrae (Vega).
Immagine: www.stellarium.org
La costellazione del Drago vista dall’orizzonte nord alle ore 22.00 nei giorni degli equinozi e dei solstizi.
Immagine: www.stellarium.org
La stella Alpha del Drago, posta sulla coda, non è affatto la più luminosa, come suggerirebbe la classificazione di Bayer, tuttavia nell’antichità per tre secoli fu la stella polare. Alpha Draconis è forse più conosciuta col nome di Thuban e dal 2800 al 2500 a.C., all’epoca dei Minoici, era la stella che indicava il nord.
Nel 2800 a.C. Thuban era la stella polare.
Immagine: www.stellarium.org
La precessione degli equinozi ha poi lentamente passato il testimone all’attuale Stella Polare, Alpha Ursae Minoris, anche se va detto che il passaggio di testimone si è concretizzato dopo ben quattromila anni. La Stella Polare infatti si è avvicinata quanto più possibile al nord soltanto dal Seicento; fino ad allora, l’asse terrestre ha puntato su regioni di cielo prive di stelle. Dobbiamo perciò ritenerci in un certo senso dei privilegiati ad avere un punto di riferimento per nulla insignificante.
Poco più sotto della stella Iota Dra invece troviamo l’unico oggetto di Messier della costellazione.
La galassia lenticolare M102 nella costellazione del Drago.
Immagine: 2006 Hubble Space Telescope, http://hubblesite.org/newscenter/archive/releases/2006/24/
E’ M102, una galassia lenticolare, ovvero una spirale senza bracci. Di decima magnitudine manda la sua luce da una profondità di 45 milioni di chilometri.
Partendo da sud al momento del transito e andando in senso orario, le costellazioni che confinano con il Drago sono: Ercole, la Lira, il Cigno, Cefeo, l'Orsa Minore, l'Orsa Maggiore e il Bootes.
Costellazioni confinanti con il Drago: Ercole, la Lira, il Cigno, Cefeo, l'Orsa Minore, l'Orsa Maggiore e il Bootes.
Immagine: www.stellarium.org
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