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TRIANGOLO

Triangulum, Trianguli

Tri

La costellazione del Triangolo e la sua rappresentazione mitologica.     
Immagine: www.stellarium.org

Dopo le grandi costellazioni della Balena e dei Pesci, tocca al minuscolo Triangolo esibire le sue stelle sul meridiano. Il Triangolo è infatti una delle costellazioni più piccole della volta celeste, si dispone in soli 132 gradi quadrati risultando così al 79° posto fra gli 88 gruppi stellari dei due emisferi.
Come dice il nome, le stelle che lo compongono sono tre: Alpha Tri, una subgigante bianco-gialla a 64 anni luce da noi che brilla con 3,40 magnitudini, Beta Tri, la più brillante con 3,00 magnitudini che a 124 anni luce è una Gigante bianca e infine Gamma, la più debole con le sue 4,00 magnitudini, anch’essa di colore bianco, ma della stessa categoria del Sole, ovvero una Nana che si accende a 118 anni luce.
La prima stella a levarsi nell’anno è Beta Tri durante la seconda settimana di aprile e, date le dimensioni contenute della costellazione, nel giro di dieci giorni anche Alpha e Gamma affiorano dall’orizzonte. Dalla fine di aprile in pratica il Triangolo inizia a sorgere sempre prima, nelle ore di buio, consentendoci così di osservarlo sempre più a lungo. Va detto però che le sue stelle hanno declinazioni molto alte e dunque in realtà sono visibili tutte le notti dell’anno, variando solo la durata della permanenza sopra l’orizzonte. In linea di massima, Beta Tri è l’astro con cui si può considerare in culminazione l’intera costellazione e il mese di novembre è quello in cui il transito avviene prima della mezzanotte come riportato in tabella.

 

Proprio la culminazione di Beta è utile per identificare la piccola costellazione perché lungo la verticale passano in contemporanea due stelle più brillanti che aiutano nella localizzazione, ovvero Gamma 1 And, più a nord di magnitudine 2,15 e Alpha Ari più a sud di magnitudine 2,00. Beta Tri si trova circa in mezzo ai due astri e da qui, il triangolo si sviluppa al di sotto.

Per trovare il Triangolo ci si può aiutare col transito di Gamma 1 Andromedae e Alpha Arietis, perchè culminano insieme a Beta Trianguli, l’astro più settentrionale della costellazione.
Immagine: www.stellarium.org

Al confine occidentale della costellazione sta invece una galassia a spirale di tipo Sc entrata a far parte del catalogo di Messier. E’ M33 di magnitudine 5,70 che si mostra da una distanza di 3 milioni di anni luce, poco più distante della Galassia di Andromeda M31. Come quest’ultima ha ereditato il nome della costellazione cui appartiene e così M33 è anche chiamata Galassia del Triangolo.

M33, la galassia a spirale nella costellazione del Triangolo.
Immagine: 1975 Kitt Peak National Observatory, https://www.noao.edu/image_gallery/html/im0087.html

E’ stata una delle prime nebulose di cui si sia svelato il disegno della spirale, merito che si deve a William Parsons, il conte irlandese della contea di Rosse ed è la terza galassia più grande del Gruppo Locale, l’insieme di galassie legate gravitazionalmente a M31, fra cui c’è anche la nostra Via Lattea. M33 è appunto la terza per dimensione dopo Andromeda e la Via Lattea.

La galassia del Triangolo M33 nel disegno di Lord Rosse del 1850.
Immagine: http://messier.seds.org/more/m033_rosse.html

Si estende su un diametro di 64.000 anni luce, un valore modesto se confrontato con le prime due spirali che hanno un diametro rispettivamente di 250.000 e 100.000 anni luce, ma non bisogna dimenticare che M31 e la nostra galassia rientrano fra le galassie giganti, mentre le dimensioni di M33 la collocano fra gli aggregati stellari di medie dimensioni.

Per finire le costellazioni con cui confina il Triangolo sono, partendo da sud al momento del transito e andando in senso orario: l'Ariete, Perseo, Andromeda e i Pesci.

Le costellazioni confinanti con il Triangolo: Ariete, Perseo, Andromeda e Pesci.
Immagine: www.stellarium.org

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