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CENTAURO
Centaurus, Centauri
Cen
La costellazione del Centauro e la sua rappresentazione mitologica. In trasparenza è mostrata la parte che alla latitudine di 44,5°N rimane sotto l’orizzonte.
Immagine: www.stellarium.org
Il Centauro è la costellazione dove risiedono le stelle in assoluto più vicine al Sole, Alpha Centauri e Proxima Centauri, la prima visibile a occhio nudo, la seconda solo col telescopio, tant’è che la sua scoperta è recente e risale a cent’anni fa. Tuttavia da tre millenni e mezzo esse non valicano più l’orizzonte alla nostra latitudine (44,5°) perché la precessione degli equinozi ha inabissato quasi totalmente questa costellazione, che è la nona per estensione con 1.060 gradi quadrati. Dal 1600 a.C. Alpha e Proxima Cen sono stelle di proprietà esclusiva dell’emisfero australe, mentre fino al V secolo d.C. il Centauro nel suo complesso affiorava ancora sufficientemente da mostrare anche la parte equina della creatura ibrida. Oggi invece tutto ciò che emerge dall’orizzonte del personaggio mitologico sono le spalle e la testa, il che significa che della ventina di stelle che compongono il Centauro, solo un terzo si concede all’emisfero boreale.
La stella che per prima si annuncia nell’anno è Iota Cen di magnitudine 2,75 alla fine di novembre, seguita a fine novembre da Theta Cen, la più luminosa di quelle che possiamo vedere, con 2,05 magnitudini, e infine da Kappa Cen, la più occidentale la cui levata eliaca avviene sul finire di dicembre. In giugno il transito avviene prima della mezzanotte come riportato in tabella, e l’astro da eleggersi a culminazione dell’intera costellazione è Iota che la divide grossomodo in due parti uguali.
Transito o culminazione | 1 GIU | 15 GIU | 30 GIU | Altezza sull'orizzonte | m |
Iota Cen | 21.53 | 2.58 | 20.00 | +9° | 2,75 |
Theta Cen | 22.39 | 21.44 | 20.45 | +9° | 2,05 |
Per identificare quel che resta del Centauro nel nostro emisfero vale la pena sfruttare la brillante Spica che culmina quasi insieme a Iota Cen, così che se attendiamo il passaggio al meridiano dell’Alpha della Vergine, scendendo fino a un’altezza di 8° sull’orizzonte incrociamo la stella del Centauro. Il momento della culminazione di Spica aiuta a trovare anche Theta Cen perché si trova alla stessa altezza di Iota ma spostata a est e, ultimo riferimento provvidenziale, ancora più a est condivide con esse l’altezza sull’orizzonte Antares, la stella più luminosa dello Scorpione. Riassumendo, il transito di Spica permette di trovare a 8° di altezza sull’orizzonte Iota e Theta Cen allineate ad Antares.
Il transito di Spica aiuta a trovare Iota e Theta Centauri, a loro volta allineate con Antares più a est.
Immagine: www.stellarium.org
Nell’antichità la costellazione rappresentava Chirone, il centauro noto per la sua saggezza che fu maestro di Achille; se le condizioni ce lo permettessero ancora, vedremmo che tiene in una mano un’altra costellazione, la Bestia come la chiamavano gli antichi e che oggi conosciamo come il Lupo. Anche di questa affiorano dall’orizzonte solo le zampe anteriori e il muso, mentre più sotto – per noi ormai irraggiungibile – sta la costellazione dell’Altare, a cui il Centauro è rivolto per sacrificare il lupo.
La costellazione del Centauro si inserisce in una scena che coinvolge anche altre due costellazioni: quella del Lupo, in origine chiamata Bestia, e quella dell’Altare. Secondo una versione del mito si tratta del Centauro Folo che nell’arte dell’aruspicina primeggiava su ogni altro; pertanto lo si vede avvicinarsi all’Altare con una vittima (la Bestia n.d.r.), raffigurato così per volontà di Giove (Caio Giulio Hygino, Poeticon Astronomicon).
Immagine: www.stellarium.org
La scena rimane per noi incompleta, ma vale la pena menzionarla, così come vale la pena dare un cenno di ciò che caratterizza la costellazione del Centauro, ovvero le sue due stelle che primeggiano per vicinanza al Sole.
Alpha Centauri dista 4,39 anni luce, mentre Proxima Centauri ancora meno, 4,22. Alpha Cen inoltre non è solo la seconda più vicina noi, ma con le sue 0,10 magnitudini è anche la seconda più luminosa dell’emisfero australe, dopo Canopo nella Carena. Il suo elevato splendore è dovuto proprio alla piccola distanza perché Alpha Cen è una stella come il Sole, la sua classe spettrale è la stessa, G2V, quella dunque di una Nana Gialla.
Proxima Centauri invece è di magnitudine 11,00, serve il telescopio per vederla e a sfavorire la sua luminosità nonostante la piccola distanza, è la sua natura. Proxima è una Nana Rossa e il suo primo avvistamento è molto recente: il 2015 è stato il centenario della scoperta.
Nella porzione meridionale del Centauro passa la Via Lattea e quella regione è pertanto densa di stelle giovani e ammassi aperti.
E proprio parlando di ammassi, la costellazione ospita infine l’ammasso globulare più grande e più brillante della volta celeste. E’ Omega Centauri, purtroppo appena sotto l’orizzonte.
L'ammasso globulare Omega Centauri, il più luminoso e il più grande della volta celeste.
Immagine: Joaquin Polleri & Ezequiel Etcheverry, 2013, https://apod.nasa.gov/apod/ap130501.html
La sua magnitudine di 3,70 fece sì che nei telescopi dell’epoca galileiana, venisse scambiato per una stella ed è per questo che è stato battezzato con la nomenclatura di Bayer riservata alle stelle. Fu Edmund Halley nel 1677 che poté vedere l’immagine più nitida e constatare che non era puntiforme come le stelle; per distinguere invece la miriade di astri che compongono il cerchietto nebuloso, bisognò attendere un altro secolo e mezzo. Nel 1827 l’astronomo scozzese James Dunlop (1793-1848) stupì il mondo con la visione di questa sfera di puntini lucenti del diametro di 150 anni luce a 17.000 anni luce dalla Terra, un tratto breve per un ammasso globulare, in sintonia con la costellazione che potremmo definire “delle brevi distanze”. Si pensa che Omega Centauri sia un ammasso globulare che la Via Lattea ha strappato a una galassia ellittica vicina donando alla nostra specie la possibilità di ammirare un ammasso globulare da vicino.
Partendo da sud al momento del transito e andando in senso orario, le costellazioni che circondano il Centauro sono il Compasso, il Lupo, l'Idra, la Macchina Pneumatica, la Vela, la Carena, la Croce del Sud e la Mosca. A parte l'Idra e alcune stelle del Lupo, le altre costellazioni non sono visibili dalla nostra latitudine (44,5°N).
Le costellazioni confinanti con il Centauro: Compasso, Lupo, Idra, Macchina Pneumatica, Vela, Carena, Croce del Sud e Mosca.
Immagine: www.stellarium.org
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