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COPPA e CORVO

Crater, Crateris et Corvus, Corvi

Crt e Crv

 

 

01 - Coppa e Corvo (mito)

Le costellazioni della Coppa e del Corvo nell'Uranographia di Hevelius (1690).     
Immagine: http://www.atlascoelestis.com

La posizione del Corvo e della Coppa nella volta celeste non è affatto casuale. Un dio infatti volle che fossero l’uno vicino all’altra ma volle anche che, proprio sotto di loro, serpeggiasse la lunga Idra. Il dio in questione è Apollo, il quale aveva un rapporto particolare con il corvo essendone il protettore. Ciò che diede origine alle due costellazioni lo apprendiamo dalle parole di Caio Giulio Hygino, mitografo e bibliotecario di Augusto vissuto a cavallo fra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.

Apollo, protettore del corvo, volendo offrire un sacrificio, lo mandò a cercare dell’acqua pura in una sorgente. L’uccello, durante il volo, vide numerosi fichi i cui frutti non erano ancora maturi. In attesa che si maturassero si posò su uno di questi alberi. Così, qualche giorno più tardi, i fichi maturarono ed esso ne poté mangiare una grande quantità. Apollo, che lo stava aspettando, lo vide arrivare volando di gran fretta con la coppa piena. Per [punire] la colpa di aver indugiato così a lungo, si dice che Apollo, a cui il ritardo del corvo aveva comportato l’obbligo di doversi servire di un’altra acqua, gli inflisse la pena di non poter più bere durante la maturazione dei fichi, in quanto, in quel periodo, ha il gozzo forato. Per cui, volendo che si risapesse della sete del corvo, mise in cielo la coppa appoggiandola sull’idra, in modo che essa ostacolasse il corvo assetato. Lo vediamo infatti colpire con il becco la punta della coda di quella, come per ottenere l’accesso alla coppa.
(Caio Giulio Hygino, Poeticon Astronomicon, XL)


Nel suo atlante celeste, l’astronomo e artista Johannes Hevelius vissuto nel XVII secolo, rappresentò le due costellazioni in rilievo rispetto a quelle di sfondo, segno che alludeva proprio a questa versione del mito.

Una bella raffigurazione di Apollo con il corvo si può ammirare in una celebre pittura vascolare greca. Si tratta di una kyilix attica a sfondo bianco risalente al V secolo a.C., la cui opera è attribuita al pittore Pistoxenos.

 

01 - Coppa e Corvo (mito)

Kylix attica a sfondo bianco attribuita al Pittore Pistoxenos con Apollo seduto che indossa una corona di alloro o mirto, un peplo bianco e un mantello rosso. Tiene nella mano sinistra la cetra la cui cassa è un guscio di tartaruga, mentre con la mano destra offre una libagione. Di fronte a lui sta il corvo (Museo Archeologico di Delfi, V secolo. a.C.)
Immagine: Fingalo, 2007, https://it.wikipedia.org/wiki/File:Apollo_black_bird_AM_Delphi_8140.jpg

 

Apollo dai lineamenti di grazia sublime siede su uno sgabello detto diphros e indossa una corona d’alloro o di mirto. E’ avvolto in un chitone color porpora e tiene nella mano sinistra la lira, lo strumento a corde donatogli da Ermes, il quale lo inventò servendosi del guscio di una tartaruga come cassa armonica. Il dio sta offrendo un sacrificio attraverso una libagione che, nella scena raffigurata, consiste nel versare del vino a terra. Il corvo, in quanto uccello sacro ad Apollo, si trova di fronte a lui partecipe del rito. Questo recipiente per bere il vino fu ritrovato a Delfi in una tomba che presumibilmente fu di un sacerdote e oggi è custodita nel museo della cittadina greca.

 

 

 

 

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