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AURIGA
Auriga, Aurigae
Aur
La costellazione dell'Auriga e la sua rappresentazione mitologica.
Immagine: www.stellarium.org
Ultima a transitare delle quattro costellazioni di gennaio è l’Auriga che però le domina tutte dalla sua alta dimora celeste. Capella, la sua stella più luminosa, alla latitudine di 44,5° è circumpolare, ovvero non scende mai sotto l’orizzonte. Grazie alla sua declinazione di 46° è così possibile vederla tutte le notti dell’anno e per tutte le ore di buio. La sua magnitudine di 0,1 fa sì che non solo sia la stella Alpha della costellazione, ma anche la quinta luce più intensa dell’emisfero boreale, preceduta da Vega, Arturo, Sirio e naturalmente dal Sole. E’ una stella Gigante dal colore giallo a 42 anni luce dalla Terra e la cui massa è di due volte e mezzo quella del nostro Sole, motivo per cui consuma in fretta la sua vita e si avvicina alla fase di Gigante Rossa. Ha la stessa età delle Iadi e anche la velocità con cui percorre lo spazio è simile, si parla di 36 km/s in allontanamento dal centro galattico contro i 38 km/s dell’ammasso del Toro, e proprio questi due indizi ne hanno svelato l’insospettabile appartenenza all’ammasso aperto delle Iadi. Ma le sorprese che Capella ci riserva non sono finite, perché l’astro non vive solo, bensì in un sistema stellare quadruplo, ossia si tratta di quattro stelle legate fra loro dalla gravità, di cui quella visibile a occhio nudo è appunto Capella.
Individuare la stella Alpha dell’Auriga significa poter ricostruire la costellazione, la cui forma è simile a un ovale. Sei sono gli astri che la disegnano, ma quello più occidentale è stato assegnato al Toro; si tratta di Beta Tauri, che ne costituisce l’estremità del corno meridionale.
Il Toro e Orione costituiscono importanti riferimenti per localizzare Capella, già di per sé facilmente rintracciabile. Il momento della culminazione della stella può essere un appuntamento da tenere in considerazione perché avviene quasi in contemporanea a Rigel.
Capella culmina insieme a Rigel, che può quindi essere tenuta in considerazione per localizzare la costellazione dell’Auriga.
Immagine: www.stellarium.org
In pratica individuando Rigel in Orione e attendendo il suo passaggio al meridiano, è sufficiente risalire lungo la verticale fino a incontrare una stella luminosissima. Quella è Capella, i cui transiti in gennaio sono quelli in tabella.
Transito o culminazione | 1 GEN | 15 GEN | 31 GEN | Altezza sull'orizzonte | m |
Capella (Alpha Aur) | 22.49 | 21.54 | 20.51 | +88° | 0,05 |
Partendo da Capella e andando in senso orario, in particolare in direzione sud-ovest, si incontrano le stelle Eta e Zeta Aurigae, di magnitudine rispettivamente 3,15 e 3,65. Questi piccoli astri sono gli Haedi, ovvero i capretti, sottinteso di Capella che in latino significa piccola capra. La rappresentazione mitologica della costellazione infatti mostra sì la figura di un cocchiere, ma curiosamente con una capra e due capretti che si arrampicano sulla sua schiena. Procedendo verso sud si arriva a Iota Aur di 2,65 magnitudini, seguita dalla Beta appartenente però al Toro, mentre risalendo verso est si incontra Theta Aur di magnitudine 2,65. Chiude il recinto di stelle la vera Beta Aurigae con 1,90 magnitudini.
L’Auriga è la ventunesima costellazione per dimensioni con un’area di 657 gradi quadrati ed è in gran parte attraversata dalla Via Lattea. Questa scia luminosa è una regione popolata da diversi ammassi aperti tant’è che nell’Auriga ve ne sono tre solo del catalogo di Messier. Sono M36, M37 e M38, dislocati fra Theta Aurigae e Beta Tauri e disposti in modo quasi allineato.
I tre gruppi di stelle si trovano tutti più o meno alla stessa distanza, fra i 4.100 e i 4.400 anni luce, ma mentre M37 e M38 sono confrontabili in termini di dimensioni e di età, M36 risulta molto più giovane e di conseguenza più piccolo.
L’ammasso aperto M36 nell’Auriga.
Immagine: 2006 Ole Nielsen, https://commons.wikimedia.org/wiki/File:M36a.jpg
L’ammasso aperto M37 nell’Auriga.
Immagine: 2006 Ole Nielsen, https://commons.wikimedia.org/wiki/File:M37a.jpg
L’ammasso aperto M38 nell’Auriga.
Immagine: 2015 Miguel Garcia, https://commons.wikimedia.org/wiki/File:M38_Open_Cluster.jpg
In un diametro di 14 anni luce brillano giovanissime stelle di 25 milioni di anni, contro i 250 milioni di anni di M37 e M38, il cui diametro è quasi il doppio essendo di 25 milioni di anni luce.
M37 è il più brillante con 5,60 magnitudini, lo segue M36 con 6,00 e M38 di magnitudine 6,40.
Partendo da sud al momento del transito e andando in senso orario, le costellazioni che circondano l'Auriga sono i Gemelli, la Lince, la Giraffa, Perseo e il Toro.
Le costellazioni confinanti con l'Auriga: Gemelli, Lince, Giraffa, Perseo e Toro.
Immagine: www.stellarium.org
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