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ORIONE
Orion, Orionis
Ori
La costellazione di Orione la sua rappresentazione mitologica.
Immagine: www.stellarium.org
Bellatrix, terza stella più luminosa della costellazione di Orione, è la prima dell’anno a fare l’ingresso sull’orizzonte orientale attorno alla metà di luglio. La seguono a distanza di pochi giorni Betelgeuse, seconda per luminosità con magnitudine 0,45, Rigel, la più splendente con 0,15 e sul finire di luglio Saiph, la quarta con 2,05 magnitudini. Con questi quattro cavalli di battaglia, nel giro di un paio di settimane Orione entra nello scenario celeste e a partire da agosto lo domina sempre più a lungo, fino a maggio quando sull’orizzonte occidentale comincia a perdere le sue stelle.
Epsilon Ori, l’astro che grossomodo la divide a metà, in gennaio culmina fra le 21.00 e le 23.00, così che il primo mese dell’anno ben si presta all’osservazione della costellazione. Questi sono gli orari di culminazione di Epsilon Ori, astro mediano, e delle stelle di Orione più marginali, Bellatrix a ovest e Saiph a est:
Transito o culminazione | 1 GEN | 15 GEN | 31 GEN | Altezza sull'orizzonte | m |
Bellatrix (Gamma Ori) | 22.56 | 22.02 | 20.59 | +52° | 1,60 |
Epsilon Ori | 23.07 | 22.11 | 21.08 | +44° | 1,65 |
Saiph (Kappa Ori) | 23.19 | 22.24 | 21.21 | +36° | 2,05 |
Orione si affaccia sulla Terra stando a cavallo dell’equatore celeste che lo taglia in cintura vicino alla stella Delta.
Ventiseiesima per dimensioni, la costellazione occupa 594 gradi quadrati di cielo ed è estremamente facile da riconoscere grazie ai suoi astri particolarmente luminosi: Rigel, Betelgeuse e Bellatrix sono rispettivamente l’ottava, la dodicesima e la ventiquattresima stella più fulgida dell’intera volta celeste; in mezzo ai tanti puntini di luce, spicca la figura del gigante della mitologia greca. Il braccio destro, quello orientale, è alzato e la mano brandisce una clava e il sinistro, quello occidentale, indossa lo scudo. Ha una cintura fatta di tre stelle, Zeta, Epsilon e Delta Ori, a cui è appesa una spada tracciata dagli astri Iota, Theta e c Orionis. La gamba sinistra, a occidente, è piegata e sul piede poggia la stella Rigel.
Quando si guarda Orione, non si può che definirla la costellazione dei giganti: un gigante è il personaggio mitologico che la costellazione accende, ma due sono anche i giganti da cui è accesa. Rigel e Betelgeuse sono infatti i suoi giganti blu e rosso. A 772 anni luce dalla Terra, Rigel è una stella Supergigante caldissima che all’occhio appare di colore azzurro, il suo diametro è 50 volte quello del Sole e la massa corrisponde a 17 masse solari, mentre Betelgeuse è una fredda Supergigante Rossa che, a 650 anni luce di profondità, splende diecimila volte più del Sole grazie al suo diametro eccezionale 500 volte più ampio di quello della nostra stella.
Rigel e Betelgeuse, diametralmente opposte nella costellazione, lo sono anche in termini evolutivi. Mentre la prima è un vero e proprio astro nascente, la seconda sta lanciando i suoi ultimi bagliori e Rigel, potremmo dire che volgendosi a Betelgeuse, vede in essa il suo destino.
La Supergigante Rossa Alpha Orionis insieme a Sirio nel Cane Maggiore e a Procione nel Cane Minore forma il cosiddetto Triangolo Invernale, una triade di stelle appartenenti a costellazioni diverse, che si staglia nell’oscurità e diventa un riferimento per l’orientamento celeste.
Le stelle del Triangolo Invernale: Betelgeuse, Procione e Sirio.
Immagine: www.stellarium.org
Le stelle di Orione sono elementi fondanti la costellazione, la quale indubbiamente deve a loro la sua bellezza, ma non sono gli unici. Sulla sua spada, brilla infatti la Grande Nebulosa di Orione, una nebulosa a emissione, nota anche come M42 nel catalogo di Messier, mentre poco sotto la stella orientale della cintura, Zeta Ori, si può ammirare la celebre nebulosa Testa di Cavallo.
M42, la Nebulosa di Orione.
Immagine: Osservatorio Tito Lucrezio Caro, Castel S. Pietro Terme (BO), http://www.gizarastro.it/m42_tlc_2010.html
La Nebulosa di Orione è un’enorme distesa di idrogeno e polvere interstellare che si diffonde per 30 anni luce nei pressi della stella Theta Orionis, la quale a sua volta appartiene a un piccolo ammasso aperto noto col nome di Trapezio.
L’ammasso aperto del Trapezio in Orione.
Immagine: Hubble Space Telescope, http://www.spacetelescope.org/images/opo0019b/
Sono tutte stelle di recente formazione, le cui temperature altissime rendono incandescente la nube stessa che, per questo motivo, rientra fra le cosiddette nebulose a emissione, cioè nebulose in grado di sprigionare luce. Ma M42 appartiene anche alla categoria delle nebulose a riflessione, perché riflette la luce proveniente da quelle stelle che non si sono ancora accese completamente e dunque non sono ancora abbastanza calde da provocare l’emissione di fotoni da parte della nube che le ospita. La nube che le ospita: questo è il tratto distintivo di M42, perché a 1300 anni luce dalla Terra, c’è un vero e proprio grembo di stelle, gigantesco anch’esso come vuole la costellazione, le quali stanno prendendo vita, motivo per cui la Nebulosa di Orione è particolarmente studiata dagli astronomi.
Grossomodo alla stessa profondità – 1500 anni luce – ma vicino a Zeta Ori, un’altra nube fa mostra di sé, questa volta non per la sua luce ma al contrario per il suo aspetto di tenebra che curiosamente prende la forma di un puledro di cui si scorge solo il capo sullo sfondo rosso di una nube più grande. E’ la celebre Nebulosa Testa di Cavallo, una nebulosa oscura, che è possibile vedere grazie alla luce riflessa dal resto della distesa di idrogeno cui appartiene, la nebula IC434.
La nebulosa oscura Testa di Cavallo in Orione.
Immagine: Osservatorio Fabio Muzzi Giovagnoni, http://www.gizarastro.it/testa.html
L’immagine della Testa di Cavallo si commenta da sé, è un dettaglio cosmico che chi ha il privilegio di riuscire a carpire, regala uno spettacolo davvero indimenticabile.
Partendo da sud al momento del transito e andando in senso orario, le costellazioni che circondano Orione sono la Lepre, l'Unicorno, i Gemelli, il Toro e l'Eridano.
Le costellazioni confinanti con Orione: Lepre, Unicorno, Gemelli, Toro ed Eridano.
Immagine: www.stellarium.org
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